Ci sarebbe anche il nome di Matteo Salvini nelle carte dell’indagine sul sindaco di Legnano. A rivelarlo è il sito Open di Enrico Mentana.
ROMA – Matteo Salvini non è iscritto sul registro degli indagati dell’inchiesta per corruzione aperta a Legnano ma il nome del vicepremier spunta tra le carte che sono arrivate alla Procura di Busto Arstizio. A rivelarlo è il sito di Enrico Mentana che precisa come il ministro dell’Interno era a conoscenza e forse anche partecipato alle riunioni relative all’accordo preso dal sindaco Fratus.
Secondo quanto scrive Open, nel 2017 si sarebbe garantito l’appoggio al candidato di Ncd e in cambio gli avrebbe promesso la nomina della figlia in una municipalizzata.
Open, il nome di Salvini nell’indagine di Legnano?
L’indagine – come precisa Open – è partita dalla nomina della figlia del candidato alle elezioni comunali. Durante il ballottaggio nel 2017 Fratus è riuscito ad ottenere l’appoggio del candidato Udc per essere eletto. E tra le carte del GIP si legge: “Le risultanze investigative permettevano di svelare ex-post l’accordo corruttivo tra Fratus e Guidi Luciano, in forza al quale il primo, a fronte dell’appoggio della lista capeggiata da Guidi in sede di ballottaggio, si sarebbe impegnato a ricompensarlo assegnandogli un incarico in seno ad una società pubblica“.
Nulla di particolarmente nuovo fin qui. Ma secondo Open a gestire l’intesa sarebbe stato proprio Matteo Salvini.
Il ruolo di Matteo Salvini nell’indagine di Legnano
Al momento il ministro dell’Interno non risulta essere stato iscritto sul registro degli indagati ma non è escluso che nelle prossime settimane il leader della Lega venga chiamato dai magistrati per capire meglio una posizione che sembra essere rilevante nell’inchiesta.
Secondo quanto riportato da Open, sarebbe stato proprio Salvini a gestire la trattativa tra i due candidati sindaco per un accordo che avrebbe portato la figlia di Guidi a ricoprire un ruolo importante in una municipalizzata.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/salviniofficial